Il progetto vincitore: The DarkLine, Sandiaoling – Taiwan”, di Michèle Orliac (capogruppo) dello studioMICHELE&MIQUEL – Michele Orliac & Miquel Batlle
Sarà aperta fino al 30 marzo, gratuitamente presso la Sala Virgilio Carbonari del Palazzo Comunale di Seriate (piazza Alebardi 1) la mostra dei 53 progetti partecipanti alla prima edizione del Premio ArchitetturaLOVERS, promosso dagli Ordini degli Architetti PPC di Bergamo e Brescia con Fondazione Architetti Bergamo come parte del programma di LABB-Love Architettura Bergamo Brescia, festival patrocinato da Consulta AL.
Il premio è stato promosso nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura per celebrare interventi realizzati e ultimati dall’1 gennaio 2017 al 30 giugno 2022 che abbiano riqualificato luoghi di degrado (architettonico, urbanistico, sociale) o in via di degrado, tramite opere di sostituzione (demolizione e ricostruzione), conservazione e valorizzazione dell’esistente o entrambi.
I progetti partecipanti sono stati giudicati da una giuria presieduta dall’architetto portoghese Gonçalo Byrne (presidente, founder Gonçalo Byrne Arquitectos) e comprendente Vincenzo Corvino (co-founder Corvino + Multari), Pierre-Alain Croset (professore Architettura e Disegno Urbano al Politecnico di Milano-Dipartimento di Architettura e studi urbani), Marco Cremaschi (professore alla Science Po Centre d’études europénnes) e Anna Maria Bordas (co-founder bordas+peiro).
Apertura e orari
Ingresso libero da mercoledì a sabato 16 – 18.30, domenica 10.30 – 12 e 16 – 18.30.
Vincitore
“The Dark Line, Sandiaoling – Taiwan”, di Michèle Orliac (capogruppo) dello studio MICHELE&MIQUEL – Michele Orliac & Miquel Batlle
Il progetto recupera il percorso ferroviario di un sito minerario abbandonato nella regione montuosa del nord est di Taiwan, partendo dal presupposto di conservare tutti gli elementi del sito, nelle loro dimensioni ecologiche e di stratificazione storica. Con un’eccezionale sensibilità architettonica e paesaggistica, i progettisti mettono in opera tutti gli interventi di ricucitura, di riparazione, e di nuova costruzione usando il tondino di ferro come unico materiale. Il risultato è un percorso pubblico di straordinaria poesia spaziale e ambientale, in cui si associano memoria del costruito e biodiversità.
5 menzioni speciali
“Progetto di ricostruzione stratificando la struttura senza modificare la scena” di Maria Giuseppina Grasso Cannizzo (capogruppo)
Seppur a scala piccola e domestica del recupero di un edificio rurale con un minimo intervento di ampliamento, questo progetto esemplare viene menzionato per la sua grande qualità linguistica, materica e spaziale, insieme con la tensione tra manufatto, topografia e contesto geografico.
“Recupero dei chiostri di S. Pietro” di Andrea Zamboni (capogruppo)
Il recupero dei Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia dimostra non solo una grande qualità architettonica nel dialogo tra parti monumentali restaurate e nuovi volumi, ma anche la capacità di aprirsi ad usi pubblici in modo da catalizzare una nuova vita collettiva nel centro storico.
“Trasformazione di un convento del XVII secolo in una scuola media” di Elisa Valera Ramos (capogruppo)
L’intervento recupera un convento abbandonato a Granada e lo adegua ad uso scolastico, aggiungendo un edificio lineare ad uso sportivo. Il progetto è menzionato per la precisione e la chiarezza del linguaggio del recupero e la misura nell’accostare materiali tradizionali e moderni.
“Progetto per la grande Carrière Wincqz” di Isabelle Toussaint
Il progetto recupera un sito industriale di estrazione della pietra in Belgio con un’innovativa strategia di interventi diversificati, sia in termini di programma che di linguaggio architettonico, mescolando abilmente preservazione e innovazione per creare un piccolo “campus” di funzioni miste culturali e formative.
“Riqualificazione di una struttura sociosanitaria nell’area di Forte Rossarol” di Studio Arbau (Marta Baretti e Sara Carbonera)
Il progetto riabilita l’ambiente e le strutture di un complesso militare abbandonato a Mestre per metterlo a servizio di una cooperativa sociale. Gli interventi architettonici e paesaggisti riescono a riscattare anonimi edifici ripetitivi, dando loro dignità e vitalità con poche misurate inserzioni e interventi.