Il 9 maggio si è svolto, presso l’Auditorium i.lab Italcementi di Bergamo, il convegno Il nuovo Codice degli Appalti. D.Lgs. 50/2016, promosso dall’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Bergamo, in collaborazione con CADLO (Camera Amministrativa Distretto Lombardia Orientale), UNAA (Unione Nazionale Avvocati Amministrativi), Ordine degli Ingegneri provinciale e con il patrocinio della Consulta regionale lombarda degli Ordini degli Architetti PPC, tra gli altri.
Durante i saluti istituzionali – portati da Enrico Borgarello, direttore Ricerca e innovazione di Italcementi, da Ermanno Baldassarre, presidente dell’Ordine degli Avvocati provinciale, e dall’on. Antonio Misiani, deputato della commissione Bilancio della Camera −, Remo Capitanio, vicepresidente dell’OAPPC della Provincia di Bergamo, ha riferito alcune perplessità circa le aspettative disattese, sorte tra i professionisti lombardi e portate avanti dagli Ordini. Il Codice degli Appalti sembra lontano dal poter garantire nuovo corso per il settore dei lavori pubblici. Non si evincono dal testo novità circa l'auspicata centralità del progetto di architettura e la promozione del concorso di progettazione.
Il convegno – moderato da Massimo Giavazzi, coordinatore di CADLO di Bergamo – è iniziato con l’intervento del senatore Stefano Esposito, relatore della Legge Delega sugli Appalti, nel quale, con molta onestà intellettuale, ha illustrato tutte le difficoltà operative (e gli osteggiamenti ricevuti da parte di alcune lobby) con cui si sono dovuti scontrare i relatori. Ha concluso, poi, definendo il nuovo Codice degli Appalti “a tratti rivoluzionario, anche se con ampi margini di miglioramento”. Sara Valaguzza, professore associato di Diritto Amministrativo presso l’Università degli Studi di Milano, ha, invece, esaminato gli aspetti normativi del nuovo Decreto Legislativo, facendo notare come, rispetto al passato, essi siano molto diversi, nel senso che: “il vincolo è superato dal contenuto”, “vi vige una maggiore discrezionalità” e “qualunque decisione venga assunta, essa va giustificata, l’importante diventa il perché”.
Infine, Paolo Oreto, esperto e autore di pubblicazioni in materia di lavori pubblici, è entrato, con meticolosità, nel dettaglio di molti articoli del nuovo Codice rilevandovi alcune criticità e contraddizioni, per finire lamentando il fatto che non sono ancora stati pubblicati gli “errata corrige”.
Il convegno – la cui partecipazione era valida per l’assegnazione dei crediti formativi professionali – è terminato con domande poste dai numerosi presenti, e con l’intervento di Marcella Datei, presidente dell’OAPPC della Provincia di Bergamo, la quale ha ribadito, ancora una volta, l’importanza e la centralità del progetto di architettura, assicurando la massima disponibilità e collaborazione da parte degli Ordini e del CNAPPC a future consultazioni, chiedendo però ascolto concreto e sopratutto riscontro alle istanze segnalate da chi tutti i giorni si misura con strumenti come questo. 10 Maggio 2016