Con profondo dolore ricordiamo il collega e amico Raffaele Nurra, prematuramente scomparso a causa di un malore lo scorso lunedì 10 marzo.

Non bastano a descrivere l’ecletticità di Raffaele l’esercizio della libera professione, divisa tra Varese e Santa Croce sull’Arno (PI), la docenza all’Università degli Studi dell’Insubria e l’impegno come Consigliere dell’Ordine degli Architetti Pianificatori e Paesaggisti della provincia di Varese, perché i suoi carismi andavano oltre, spaziando nella musica, nella cultura e nell’impegno sociale.

Sui profili personali si autodefiniva leale sempre, ubbidiente mai, interista cartesiano e cardiopatico, serenamente inquieto.

Ci ha lasciati proprio il giorno successivo al compleanno della sua amata Inter, giusto in tempo per pubblicare sui social il suo amore per i colori nerazzurri, sempre in modo non banale e profondo, come era il suo stile.

Oltre al vuoto, umano e personale, lascia anche una ricca eredità professionale e tanti lavori da concludere al meglio, sia nello studio condiviso con la figlia Michela, che all’Ordine e nella Nuova Consulta Regionale Lombarda degli Architetti PPC: era delegato all’importante Tavolo tecnico istituito da Regione Lombardia per l’aggiornamento per del Prezziario dei lavori pubblici 2025 ma si era anche occupato della proposta di legge sull'equo compenso a tutela della professione degli architetti. A livello nazionale, era membro del Gruppo Operativo ONSAI LLPP del Cnappc.

Tuttavia, nel ricordarlo, questa eredità non costituisce un peso, ma una sfida da raccogliere con leggerezza ed ironia, come lui ha affrontato la vita.

Più che “The show must go on” dei Queen, crediamo che l’ultimo suo saluto sia “When the saints go marching in”, di Louis Armstrong, e sicuramente: amala!