Dal 1985, l’Unione Internazionale degli Architetti (UIA) celebra ogni anno il World Architecture Day il primo lunedì di ottobre, in parallelo con la Giornata Mondiale dell’Habitat delle Nazioni Unite. L’appuntamento del 2025 cade il 6 ottobre e avrà un significato particolarmente urgente: il tema scelto, “Design for Strength”, si inserisce infatti nel contesto più ampio della riflessione ONU sulla risposta alle crisi urbane.
Un tema per tempi complessi
Viviamo in un’epoca segnata da sfide globali senza precedenti: cambiamenti climatici, catastrofi naturali, conflitti, migrazioni forzate, pandemie. Tutti fenomeni che mettono a dura prova le città e, con esse, la capacità delle comunità di resistere e rigenerarsi. L’UIA richiama gli architetti a un ruolo di responsabilità: non limitarsi a fornire soluzioni immediate, ma contribuire a costruire ambienti resilienti, capaci di durare nel tempo e di adattarsi a scenari incerti.
Architettura come forza sociale
“Design for Strength” significa immaginare edifici e spazi urbani non solo sicuri e funzionali, ma anche equilibrati sul piano sociale e culturale. La forza, infatti, non è soltanto strutturale: è anche quella che permette a una comunità di mantenere continuità, dignità e coesione nei momenti di crisi. In questo senso, l’architettura diventa un vero strumento di equità, capace di proteggere i più vulnerabili e di offrire piattaforme per la rinascita collettiva.
Tre messaggi chiave
UIA sintetizza il tema in tre direzioni fondamentali:
∎ Strength in design: gli spazi costruiti devono incarnare durabilità, resilienza e sensibilità culturale, per sostenere le comunità in maniera inclusiva
∎ A Platform for Resilience: il costruito gioca un ruolo cruciale nella protezione e nella ricostruzione dopo catastrofi naturali o eventi umani traumatici
∎ Sustainable rebuilding: la forza si misura anche nella capacità di riparare, restaurare e adattare gli ambienti utilizzando materiali e metodi responsabili verso l’ambiente
Guardare oltre
Il World Architecture Day 2025 non vuole essere una ricorrenza simbolica, ma un momento per riaffermare il ruolo dell’architettura come disciplina capace di incidere concretamente sul futuro, trasformando la forza in un principio progettuale che integra tecnica, sostenibilità e umanità.