Applicazione dell'equo compenso a tutti i professionisti, senza alcuna distinzione. Questo, in sintesi, ciò che ha stabilito la commissione Bilancio al Senato il 15 novembre scorso con l'approvazione di un emendamento al decreto fiscale.
Ma cosa si intende per equo compenso? La corresponsione di un compenso proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, al contenuto e alle caratteristiche della prestazione.
In particolare l'emendamento sottolinea che quello dell'equo compenso è un principio valido anche se il cliente è una pubblica amministrazione, come confermato dal Ministro della Giustizia Orlando: «Con l'emendamento e le sue riformulazioni governative approvate in Commissione Bilancio al Senato il principio del riconoscimento dell'equo compenso per tutte le professioni entra nel testo del dl fiscale che verrà approvato definitivamente entro fine anno. Oltre all'allargamento a tutte le professioni, il testo approvato con pareri favorevoli di Ministero della Giustizia e Ministero dell'Economia e delle Finanze (Ragioneria Generale) introduce nel nostro ordinamento il principio che la Pubblica Amministrazione debba riconoscere un compenso equo ai professionisti».
Il prossimo 30 novembre si svolgerà a Roma l’evento nazionale organizzato unitariamente dalla Rete delle Professioni Tecniche e dal Comitato Unitario Permanente delle Professioni, dedicato al rilancio del mercato del lavoro professionale, con attenzione particolare al tema dell’equo compenso, dopo la nota sentenza del Consiglio di Stato n. 4614/2017 (Comune di Catanzaro). Alla manifestazione, che avrà luogo la mattina di giovedì 30 novembre presso il Teatro Brancaccio, sono invitati gli Ordini territoriali di tutte le professioni e si confida in un’ampia partecipazione.
