Iwan Baan, MAXXI, novembre 2009 (Courtesy Collezione Fotografia MAXXI Architettura e Design contemporaneo)
Dal 17 dicembre al 6 aprile, il MAXXI ospita “Roma nel Mondo”, una mostra che affronta una delle domande più complesse e inevitabili: quale ruolo occupa oggi Roma nel panorama delle metropoli globali? Curata dall’urbanista Ricky Burdett, l’esposizione segna un passaggio inedito per il museo, che per la prima volta sceglie di parlare di Roma non attraverso le architetture, ma tramite dati, confronti e immaginari.
Il progetto ribalta il punto di vista tradizionale: Roma non è più il centro autoreferenziale della narrazione, ma una città messa a confronto con altre diciassette metropoli del mondo, da Londra a Mumbai, da San Paolo a New York. Attraverso analisi quantitative e installazioni immersive, la mostra indaga le dimensioni spaziali, sociali, ambientali e culturali della capitale, evidenziandone criticità e potenzialità. Ne emerge una città verde, estesa, poco densa, segnata da mobilità inefficiente, turismo di massa e stagnazione demografica, ma anche dotata di risorse decisive per affrontare le sfide future.
Cuore dell’esposizione è il grande modello fisico in terracotta dell’intero Comune di Roma, il più vasto mai realizzato, che diventa superficie narrativa per proiezioni e visualizzazioni dinamiche. Attorno a questo dispositivo si articola un allestimento che “dà forma ai numeri”, trasformando grafici e statistiche in elementi spaziali e sensoriali, accompagnati da fotografie d’autore capaci di ancorare i dati ai luoghi reali.
Accanto all’analisi quantitativa, la sezione Roma nell’immaginario del mondo restituisce la persistenza simbolica della città, attraverso immagini, mappe e opere che raccontano Roma come riferimento culturale senza tempo.