Il Museo d’Arte Classica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza di Roma ospita fino al 30 gennaio una mostra dedicata all’architetto portoghese Fernando Távora, figura di spicco della Scuola di Porto. Curata da Fabio Balducci e Paolo Marcoaldi, “Fernando Távora, il maestro della scuola di Porto” offre un’analisi della sua filosofia progettuale e il suo approccio al progetto, la cultura e le interconnessioni tra le architetture e i rispettivi contesti.
La mostra mette in confronto quattro opere chiave di Távora con architetture di maestri come Ludwig Mies van der Rohe, Alvar Aalto, Carlo Mollino e i portoghesi Álvaro Siza ed Eduardo Souto de Moura, invitando, attraverso ridisegni e modelli, a riflessioni critiche sulla pratica architettonica.
La Casa per Vacanze a Ofir (1957-18) si confronta con la Casa sperimentale a Muuratsalo di Alvar Aalto (1952-54), il Padiglione del Tennis a Leça da Palmeira (1956-60) con la Villa Cattaneo ad Agra di Carlo Mollino (1952-56), il Mercato Municipale di Santa Maria da Feira (1956-60) con la Neue Nationalgalerie di Mies van der Rohe (1962-68) e la Casa dei 24 (1995-2003) con il Museo di Santo Tirso di Álvaro Siza ed Eduardo Souto de Moura (2010-15).
La mostra traccia una linea temporale che intreccia il dato biografico, la produzione teorica e la pratica professionale di Távora, mettendo in evidenza gli elementi ispiratori del suo approccio progettuale e i tratti distintivi derivati dal contesto portoghese del suo tempo.
Per maggiori informazioni » architettura.uniroma1.it/archivionotizie/mostra-fernando-t-vora
